Perché è importante la qualità dell’aria indoor?

La recente pandemia ha messo in luce che il virus “Covid-19” come anche altri, si diffondono principalmente attraverso le goccioline respiratorie che vengono espulse quando una persona infetta parla, tossisce, starnutisce o respira e viene inalata da un’altra persona.

Il problema è noto fin dal secolo scorso, quando gli igienisti cominciarono ad occuparsi di igiene edilizia.  Negli anni ’70 la messa in opera di misure, tipo la sigillatura dei serramenti (porte e finestre) hanno di fatto determinato una riduzione del ricambio naturale dell’aria negli ambienti confinati, con conseguente ristagno all’interno, non solo del vapore acqueo e degli inquinanti prodotti dall’uomo, ma anche delle emanazioni dai materiali di costruzione e dagli arredi, mobili e quant’altro è presente in una abitazione. Inoltre abbiamo assistito, contemporaneamente, al degrado della qualità dell’aria esterna soprattutto nelle aree urbane, causato dal traffico autoveicolare, dagli insediamenti industriali e dagli impianti di riscaldamento.  Uno stesso inquinante, presente sia nell’aria interna che in quella esterna, provoca effetti più rilevanti agli occupanti gli ambienti confinati, a causa della durata dell’esposizione e della concentrazione dell’inquinante, senz’altro superiori rispetto agli ambienti esterni (le persone vi trascorrono oltre l’80% del proprio tempo).